4.19 Letters of TransitEpisodio bello e intrigante, ma rischiosa arma a doppio taglio che non dirada i dubbi sottolineati nelle ultime settimane
You know I think you're just what we've been waiting for someone to show people that we don't just have to accept our fate that we can fight back, that we can use our will and our imagination to make a better world, a better life.Simon FosterL'episodio ci porta nell'anno 2036, in un futuro dove la società è controllata col pugno di ferro dagli Osservatori. Arrivati per osservarci nel 2015 hanno assunto il potere, stritolando ogni forma di resistenza (guidata anche dalla divisione Fringe) e relegando i nativi ai margini della società, controllati da una divisione Fringe pressoché depotenziata. Due agenti di essa, Simon Foster e Etta, fanno parte della resistenza rimasta e sono all'inseguimento di una leggenda, del vecchio team Fringe che tutti danno per morti da vent'anni.
Ma il vecchio team Fringe non è morto, è ambrato da qualche parte e grazie ad un contatto nel mercato nero Etta riesce a ritrovare Walter. Grazie alle conoscenze scientifiche di Simon il vecchio Bishop viene estratto dall'ambra, ambra che lui stesso aveva attivato, bloccando per sempre la vecchia squadra come la zanzara di Jurrasic Park.
Tuttavia il Walter che viene tirato fuori ha qualche problema, la prolungata presenza nell'ambra, la vicinanza al dispositivo e le parti mancanti del suo cervello non gli permettono di focalizzarsi sul presente e dunque di essere inutile ai fini della resistenza.
Etta risolve facendosi aiutare da Nina Sharp, invecchiata e bloccata su una sedia a rotelle e apparentemente al tavolo di potere con gli Osservatori nel ministero della scienza. Nina fornisce indicazioni su dove trovare i pezzi di cervello di Walter, manda Simon, Etta e Walter alla vecchia sede della Massive Dynamic.
Tuttavia fanno scattare un allarme attirando sul luogo un gruppo di soldati guidati da un Osservatore. Il piano però riesce e Walter viene “riattivato”, torna a funzionare e ci spiega che questi Osservatori stanno cercando di evitare un futuro (nell'anno 2609) dove avveleneremo l'acqua e l'aria, ci hanno tolto il pianeta per questo. E a quanto pare September non era a favore di ciò e tentò di aiutare la divisione Fringe.
Dopo essersi liberati degli inseguitori Walter guida Simon ed Etta nello scantinato in cui la divisione Fringe dimora da vent'anni: Astrid e Peter sono ancora bloccati, ma non Olivia perché Olivia è morta. E il responsabile è probabilmente William Bell che scopriamo essere ancora vivo ed intrappolato a sua volta.
Riescono a liberare Astrid, ma Peter non possono, il congegno che fa volare le persone si è danneggiato e Simon decide di sacrificarsi, spingerà via Peter prima che l'ambra torni a solidificarsi, prenderà il suo posto.
Così accade e quando la divisione Fringe guidata da Broyles irrompe nello scantinato trovano Simon Foster ambrato e una liquirizia di Walter, Broyles riconosce l'alimento e capisce chi c'era lì.
In fuga da tutti il gruppo si riunisce, pronto per l'ultima battaglia mentre scopriamo che Etta è in realtà Henrietta Bishop che porta al collo probabilmente la pallottola che ha ucciso la madre Olivia mentre ritrova il padre Peter.
Episodio sicuramente bello con una sigla tesa e inquietante, un tocco su un futuro dispotico. Un futuro diverso da quello del 3.22, lì a dominare era la fine di tutto quanto, l'inquietudine nell'aspettare la fine, il fatto che la divisione Fringe era vista come causa fondamentale di ogni guaio, dove Walter era stato accusato e incarcerato per aver dato origine alla disintegrazione dei due universi. Qui Walter è visto come un eroe, lui e l'intera divisione Fringe è diventata un mito, un faro di speranza per una resistenza stritolata da Osservatori dispotici e molto meno apatici di quelli passati.
Episodio che gioca come al solito con le citazioni: il testo iniziale che narra gli eventi dal passato al futuro mi ha ricordato un po' “1997 Fuga da New York”, ma anche “Terminator”. C'è una citazione da Jurrasic Park (la zanzara ambrata speranza per il progetto genetico, Walter ambrato speranza per l'intero mondo), c'è stata una purga nel 2015, citazioni di Lost all'evento dell'epurazione del Progetto Dharma e citazioni anche di Star Wars con “questi non sono i droidi che state cercando”.
Mi piacerebbe a questo punto dell'analisi dell'episodio tirare le somme e dare un bel voto, ma invece l'analisi muta e diventa dai toni grigi andando ad analizzare gli ancora tanti punti oscuri che impediscono un totale godimento di quei punti positivi sopra sottolineati.
Questo 4.19 fa sorridere sotto un certo punto di vista perché gli autori non osano laddove potrebbero, ma fanno il passo più lungo della gamba in questa puntata. L'idea di una sbirciatina in fondo al libro è un idea giusta, ma va fatto quando hai fra le mani la sicurezza matematica di poter dare fondo a questa visione.
Se non ci dovesse essere una season 5 potranno si dirci come arriveremo qui, ma non come continuerà lasciando Fringe monco, con uno spunto non sfruttato, un finale aperto che macchierebbe un po' tutto quanto. Episodio dunque arma a doppio taglio, un po' perché non si sa se riusciremo a vedere la continuazione o meno e un po' per il ritorno di William Bell. Mi auguro che gli autori abbiano fatto questo cammeo avendo già fra le mani un accordo con l'attore per riaverlo nella serie, però deve essere lui, non voglio Bell con le tette o Bell in versione Looney Toones.
Ma aldilà di questo ciò che davvero macchia l'episodio è il solito problema, quello sottolineato più volte in questa settimana. Perché è così difficile porre tutte queste belle idee (perché sono belle, non ci giriamo intorno, le idee sono ottime) una assieme all'altra, in relazione fra di loro in un grande schema con un grande unico obiettivo?
Vorrei porre questa domanda a Wyman o Pinkner in persona perché non capisco come è possibile che io comunissimo studente universitario riesca a farmi venire un ipotesi su come tutto possa collegarsi e gli autori non riescono mai ad andare oltre l'informazione singola e basta.
È difficile riuscire a parlare nello stesso episodio di Jones ed Osservatori? Io più che Bell (che per me resta un azzardo troppo grande, dubito che Nimoy faccia ritorno) avrei messo Jones in quell'ambra.
Ma poi aldilà del plot c'è uno spaventoso pressapochismo: siamo
over here, la Massive Dynamic esiste solo nel nostro universo, ma l'universo alternativo? Dove sono Walternate e Bolivia? Ma soprattutto: dov'è Lincoln, io non ho ben capito perché non sia apparso, la divisione Fringe esiste ancora doveva esserci con ventiquattro anni in più. La macchina, il ponte. Gli autori costruiscono una bella puntata singola non sufficientemente supportata da un insieme globale che non c'è.
Continuano a giocare a scatole chiuse, strade disunite, stanno facendo tanti begli attici, ma senza giuste fondamenta. Come nel 4.14 perdono tempo dietro alla prole di Peter e Olivia invece di dare ciccia ad una storia ancora anoressica, ancora si non capisce perché c'è Jones, come lui si ricollega a questo, come tutto questo si ricollega alle prime tre stagioni.
Speriamo nel rush finale, per il momento la puntata si prende un otto, la puntata singola resta ottima, ma a livello di storia siamo sempre deboli e troppo semplici, nessuna svolta effettiva, tante informazioni in colonna senza ancora un senso.
Dal punto di vista del cast il gruppo classico si vede abbastanza poco: Peter appare solo alla fine dell'episodio, Olivia è morta (ma c'è Bolivia, chissà che fine ha fatto), Astrid pure nel futuro dobbiamo sopportarcela, Broyles è il solito agente di comando in una posizione scomoda, che appoggia il potere degli Osservatori trovandolo al tempo stesso indigeribile. Assente ingiustificato Seth Gabel che poteva benissimo esserci mentre John Noble è mattatore assoluto, Peter era il protagonista del futuro del 3.22, Walter lo è di questo episodio. Un Walter prima perso nella sua mente poi nuova linfa e guida della resistenza.
Ma l'episodio vede al centro due guest star: Georgina Haig ha sicuramente un futuro in questo telefilm (se sarà rinnovato ovviamente). Certo, si sarebbe potuto benissimo evitare di farne la figlia di Peter e Olivia soprattutto con un nome per cui dovrebbe sparare ai propri genitori (Henrietta...my god). Come semplice agente Fringe idealista, inseguitrice del mito del vecchio team Fringe come ultima speranza in un futuro senza speranza avrebbe sicuramente funzionato, porla come figlia di Peter e Olivia è davvero inutile.
Henry Ian Cusick è invece la solita certezza attoriale, bravo in coppia con John Noble, bravo quando ricorda la notte della Purga (quella di Fringe) e spiega le ragioni per cui è entrato a far parte della resistenza, peccato solo che anche in questo telefilm debba sacrificarsi. Però visto che chi è nell'ambra non muore, confido di rivederlo almeno un'altra volta perché davvero merita, un po' per il personaggio, un po' per il grandissimo attore. Unica piccola nota: in un episodio ricco di citazioni almeno una volta avrebbero potuto fargli dire
I'll see you in another life brotha, avrebbe scaldato il sangue ai tanti lostalgici come il sottoscritto.
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